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Guida Turistica In Italia

A proposito dell'Italia centrale

Accendere i riflettori nella stessa stanza con un fratello maggiore carismatico, bello e amato è difficile da fare. L'attrazione magnetica di Roma spesso mette in ombra le personalità temperate delle regioni che la circondano, in particolare il resto del Lazio, la regione che chiama casa così spensieratamente.



Tranquille fuori, Umbria, Marche e Abruzzo sono sottilmente ribelli all'interno. Queste tre regioni emergenti - e lo stesso Lazio - sono destinate a diventare un nuovo centro di gravità per il vino italiano. Con un tesoro di varietà autoctone interessanti, diverse espressioni territoriali e produttori laboriosi, l'Italia centrale potrebbe scrivere il prossimo capitolo enologico di questa nazione.

L'attesa in Abruzzo è già palpabile. Ostinatamente rocciosa e rustica, la regione si estende da mare a monti, offrendo nel mezzo molte aree di potenziale vitivinicolo. Il Montepulciano d'Abruzzo è un rosso ricco e vellutato, e dalla stessa uva si ottiene un rosato chiamato Cerasuolo. I bianchi della regione hanno attirato l'attenzione del mondo grazie ai loro prezzi favorevoli.

Le Marche comprendono un curioso promontorio di terra che si protende nel mare: il Monte Conero ospita un robusto vino a base di Montepulciano chiamato Rosso Conero. Uno dei vini pregiati della regione, il Verdicchio dei Castelli di Jesi dal colore paglierino, si abbina bene con crostacei e pesce.



L'Umbria è un altro entusiasmante nucleo vinicolo. Con le tradizioni tramandate dagli Etruschi, il “cuore verde d'Italia” offre freschi bianchi di Orvieto e rari vini da dessert di botrite. La frazione collinare di Montefalco produce un rosso strutturato con un'uva unica forse importata dai frati francescani. La Lazio sta creando scalpore grazie ai suoi leggendari bianchi Frascati e ai suoi emergenti rossi Cesanese del Piglio.

Il vino Montepulciano dell'Abruzzo fece rivivere l'esercito di Annibale dopo il suo epico viaggio attraverso le Alpi nel 218 a.C.


VARIETÀ DI UVE COMUNI

Grechetto: Uno dei componenti principali del vino bianco di Orvieto e del vino da dessert Muffa Nobile, il Grechetto mostra risultati meravigliosi nel tufo dell'Umbria e nei terreni vulcanici.

Pecorino: Un'uva bianca emergente d'Abruzzo, il Pecorino produce 'uva di pecora', sottolinea lo stretto legame tra agricoltori e pastori.

Verdicchio: Strettamente legato alle Marche, il Verdicchio si riconosce per i suoi aromi verdeggianti di salvia secca, agrumi ed erba tagliata. È in testa al branco di bianchi italiani facili da bere così popolari all'estero.

Cesanese: Un piccolo vitigno rosso con grandi progetti, il Cesanese ha un peso enorme come varietà autoctona che promette di puntare i riflettori sul potenziale inespresso della Lazio.

Montepulciano: Da non confondere con la città toscana situata lungo il fianco adriatico italiano ed è la base dei rossi vellutati del Montepulciano d’Abruzzo, tra gli altri.

Sagrantino: Un tempo utilizzato per i vini dolci sacramentali, il Sagrantino è un'uva tannica unica che si trova solo a Montefalco, in Umbria.